La Linguadoca dei catari

Da Carcassonne a Foix attraverso gli Altopiani calcarei delle corbières

256,5 KM 13 giorni di cammino

Attraverso gli altopiani calcarei delle Corbières, terre assolate e aride, si cammina ancora una volta tra le vigne. Ma il paesaggio, tappa dopo tappa, cambia: lungo piste forestali immerse nell’ombra, o lungo strade campestri che si snodano su altopiani a quote già elevate, l’aria di montagna spira dai Pirenei ormai tanto vicini da poter scorgere le cime innevate. È un vero cammino della memoria quello che porta da Carcassonne ai primi contrafforti pirenaici, memoria legata ai numerosi castelli che dominano valli e villaggi dall’alto di rupi imprendibili. Castelli catari, recitano i cartelli e la promozione efficace del dipartimento dell’Aude, tra i più poveri di Francia, ma che ha saputo valorizzare e far conoscere al mondo il suo non indifferente patrimonio. I castelli sono molti, e tutti o quasi accessibili e interessanti da visitare. Quello che si vede ha poco a che vedere con le vicende degli eretici catari e della crociata che fu l’inizio della loro fine, ma soprattutto fu la fine dell’indipendenza dei ducati della Linguadoca, fu la fine di un periodo di splendore e prosperità, di vitalità della cultura e della lingua di questa regione. I castelli che questo percorso inanella, sono tutti frutto di ricostruzioni immediatamente successive alla crociata, quando i re di Francia investirono denaro ed energie nella difesa del confine con l’Aragona. Il fascino di queste rovine che svettano sulle creste delle Corbières è comunque assoluto, ed è l’occasione per ricordare la verità della storia. Negli ultimi decenni, infatti, il successo dei percorsi segnati del Sentier Cathare, il recupero di molti castelli dimenticati, come quello di Peyrepertuse – forse il più spettacolare – ha attirato nella regione una folla di turisti, incantati dal fascino del mistero che esercita l’eresia catara, ma anche da leggende più o meno metropolitane e più o meno cupe e truculente, legate alla ricerca del perduto sacro Graal. Niente a che vedere con la spiritualità del XII e XIII secolo, con la tolleranza e apertura culturale che animava le corti aristocratiche di questo angolo di Francia. Oltre alle motivazioni storiche e culturali, attraversare questo territorio vuole dire anche scoprire ambienti rurali di grande pregio e i prodotti del territorio: ancora una volta il marketing del dipartimento dell’Aude ha puntato tutto sulle suggestioni legate al catarismo. dal succo di mela e di uva ai pregevoli vini a denominazione AOC «Corbières», tutto è marchiato come prodotto del «Pays Cathare».

Le tappe:

43 – Da Carcassonne a Monze

44 – Da Monze a Lagrasse

45 – Da Lagrasse a Termes

46 – Da Termes a Duilhac-sous-Peyrepertuse

47 – Da Dulhac-sous-Peyrepertuse a Camps-sur-L’Agly

48 – Da Camps-sur-l’Agly a Bugarach

49 – Da Bugarach a Quillan

50 – Da Quillan a Puivert

51 – Da Puivert a Espezel

52 – Da Espezel a Comus

53 – Da Comus a Montségur

54 – Da Montségur a Roquefixade

55 – Da Roquefixade a Foix