I Pirenei, la Guascogna e la Val d’Aran

Da Foix a Vielha risalendo la valle della Garonna

162 KM 8 giorni di cammino

Siepi di bossi e agrifogli, maestose faggete e pascoli, che sarebbe riduttivo definire «alpini», sono gli ambienti che si attraversano in quest’ultima tratta. Le dorsali innevate che appaiono all’orizzonte sono infatti i Pirenei, che con il Pic de Aneto raggiungono l’altezza di 3404 metri, montagne che salgono alla ribalta della cronaca per le salite del Tour de France, di cui una famosa, quella al colle di Portet d’Aspet, è meta del nostro cammino. Come tutte o quasi le zone montane del mondo occidentale, anche i Pirenei sono stati colpiti duramente dal calo demografico e dall’abbandono delle attività tradizionali. L’agricoltura di montagna, tuttavia, e in particolare l’allevamento ovino e bovino, fanno ancora parte del paesaggio delle basse valli, dove si cammina ancora una volta lungo interminabili reinzioni e prati verdissimi. La vicinanza dei due mari, Mediterraneo e Atlantico, e la ricchezza di precipitazioni che ne consegue, fa dei Pirenei montagne rigogliose di vegetazione. E quando non si attraversano pascoli e prati, è il bosco a dominare l’orizzonte. Oggi e in passato lo sfruttamento delle foreste delle valli pirenaiche è stata una delle principali fonti di sostentamento, insieme all’allevamento, delle genti di montagna. I tronchi venivano fatti fluitare lungo la Garonna, il principale corso d’acqua del versante francese e atlantico, collegato inoltre al Mediterraneo attraverso il Canal du Midi. Molti paesi sorti lungo le sue rive o su quelle dei principali affluenti, come St-Girons e St-Béat, devono le loro fortune al passaggio e al commercio dei tronchi d’abete e ai faggi colonnari dei Pirenei. Il cammino dell’Occitània a pè si conclude alla testata della Val d’Aran – l’alta valle della Garonna – in territorio catalano, ma sul versante orientale dello spartiacque pirenaico. La posizione geografica della valle, le cui acque scorrono verso la Francia, spiega la persistenza della lingua occitana, nella sua variante guascona e aranese. Il profondo solco della valle della Garonna è stato da tempo immemorabile una delle principali direttrici di transito verso la Spagna. Le numerose testimonianze di arte romanica, a Foix, Bossòst, a St-Béat e in molte località minori, ricordano il passaggio dei pellegrini che dall’alto Medioevo partivano per onorare il luogo della sepoltura di San Giacomo. Ancora oggi le principali strade di attraversamento di città e paesi ricordano nel loro nome (Sant Jaime, St-Jamme), il cammino verso Santiago di Compostella.

Le tappe:

56 – Da Foix a La Bastide-de-Sérou

57 – Da La Bastide-de-Sérou a St-Girons

58 – Da St-Girons a Cazavet

59 – Da Cazavet a Arbas

60 – Da Arbas a Juzet-d’Izaut

61 – Da Juzet-d’Izaut a St-Béat

62 – Da St-Béat a Bossòst

63 – Da Bossòst a Vielha